Idee criminali
di g.r.
Che avere un’idea sia criminale, che aderire a una dottrina possa essere un peccato di cui chiedere perdono (o una colpa per cui si debba pagare) è in effetti molto cattolico. Risponde a una secolare tradizione della Chiesa.
È anche una genuina manifestazione di totalitarismo, contro la quale la civiltà moderna ha dovuto lungamente scontrarsi. È l’essenza di ogni repressione condotta sulla base di un’ideologia e non fa molta differenza se queste ideologie le si etichetti come cattoliche, islamiche, fasciste, naziste o comuniste.
Rimane comunque identico il fanatismo di chi immagina che altri vadano puniti per le loro idee, per il peccato di pensare.
Un cattolico clerical-tradizionalista, un fascista, un integralista musulmano, un nazional-socialista, un settario comunista non è un mostro: può essere innocuo, può essere una brava persona (e molti effettivamente lo sono), ma ritiene che il non appartenere alla sua fazione, non condividere le sue idee costituisca una colpa.
Poi, nella vita, non tutti diventano inquisitori, torturatori o assassini. Per fortuna. Messi alla prova alcuni scoprono di essere uomini. Indipendentemente dalle idee.
Non siamo obbligati a essere fanatici. C’è un’altra possibilità: convincersi che le idee possono essere giuste o sbagliate, ma vanno comunque capite, esaminate e discusse. Valutando quel che possono avere di positivo e respingendone gli errori. Senza demonizzarle e senza limitarci a cercare capri espiatorii per le nostre insicurezze.
Keywords: ideology, evil, violence.
Sono in gran parte d’accordo su questa tesi, però non metterei sullo stesso piano (cioè come appartenente ad una medesima categoria o “specie” di persona) un nazista, un integralista islamico, un fascista od un cattolico clerical-integralista….un conto è teorizzare (e mettere poi in pratica) lo sterminio di milioni di persone, un conto è avere la presunzione di essere nel giusto e respingere ogni contraddittorio, ma senza fare del male a nessuno….mi spiego meglio: un nazista o giustifica lo sterminio di sei milioni di ebrei (e non solo ebrei) con la tesi sulla superiorità della razza ariana, oppure non è veramente nazista, poichè non può dire “credo nelle tesi nazionalsocialiste tranne la teoria del superuomo ariano, eccetto lo sterminio degli altri popoli,tranne l’invasione degli altri territori, tranne il militarismo esasperato ecc,ecc…
Che cosa si intende per cattolico clerical integralista? Se si intende un uomo di questa tendenza vissuto nel medioevo o fino al diciottesimo secolo, allora l’accostamento ad un nazista, ad un fascista, ad un comunista settario, ad un integralista islamico, può avere un senso, perchè si può trattare di un Inquisitore che ha tolto (o fatto togliere poco importa) la vita a una moltitudine di persone…..ma francamente nella nostra epoca non vedo questa categoria di persona (cioè un integralista cattolico) a meno di non considerare tali i terroristi irlandesi dell’IRA (comunque anche loro per fortuna appartengono al passato e comunque mascheravano fini politici con appartenenza religiosa)…essere nazisti o fascisti oggi che senso può avere? Questi regimi sono nati con l’ispirazione di personaggi (Hitler, Mussolini ecc) che sono per fortuna morti da parecchio tempo, e il solo pensare che si possano riproporre oggi le condizioni per la ricostituzione di un tale sistema politico mi sembra quantomeno bislacco….affermare oggi di essere fascista o nazista equivale ad affermare di essere giacobino o guelfo oppure ghibellino….sono idee assolutamente anacronistiche e sganciate dalla dinamica sociale, politica,ed economica contemporanea…lo stesso concetto di comunismo reale ormai è stato inesorabilmente spazzato via dalla storia, e, a parte qualche sporadica eccezione, rimane anch’esso destinato a far parte del passato……Con questo non voglio affermare che non esisteranno totalitarismi simili (o anche peggiori) di quelli citati, (a parte il fatto che di totalitarismi di ispirazione islamica ne abbiamo fin troppi),ma sicuramente baseranno il loro credo su altri presupposti rispetto ai totalitarismi fascisti o comunisti…. Personalmente credo che ogni totalitarismo sia inesorabilmente ed ineluttabilmente “figlio” del proprio tempo,della propria epoca…voglio (forse ingenuamente) sperare che un giorno, in un futuro prossimo o lontano, il concetto di intolleranza sparisca dal vocabolario del vivere comune e dalla mentalità di ogni essere umano…
Sì, però le cose cambiano quando oltre a credere di essere nel giusto ritengo anche che l’avere idee differenti costituisca un male e un pericolo per la società. Da qui ai comportamenti persecutori il passo è breve. Non obbligato, ma diventa qualcosa che ci possiamo prima o poi aspettare se le circostanze lo permettono. E questo indipendentemente dall’ideologia, dal colore politico o dalla “fede”.
Non so, non credo che le ideologie siano dei blocchi coerenti e compatti, da accettare o rifiutare integralmente. Le vedo piuttosto come fasci di retoriche, slogan, parole d’ordine, spesso abbastanza confuse e ambigue. Possono avere dei centri focali, in genere plurimi e mal definiti, ma la loro forza di attrazione è anche dovuta alla capacità di rappresentare esigenze molteplici. Dubito fortemente che negli anni trenta i militanti nazisti fossero tutti animati da frenesia sterminatrice (peraltro sappiamo che la “soluzione finale” fu avviata, senza proclami ufficiali e in modo silenzioso, solo dopo lo scoppio del conflitto). In molti casi né le motivazioni né il linguaggio andavano al di là di quel che si sente ordinariamente ai nostri giorni da rappresentanti di forze politiche con posizioni di governo.
Molti aderirono al nazismo per un malinteso senso patriottico, o perché vi hanno visto un baluardo contro il socialismo, o per protesta. E hanno derubricato il resto come folklore, ragazzate, esuberanza giovanile. Pensavano che tutto sarebbe rientrato nella normalità, non avevano fantasia sufficiente per immaginare cosa stavano mettendo in moto una volta che gli argini fossero stati abbattuti.
Da Pio IX ad oggi è passata molta acqua sotto i ponti e la chiesa cattolica ha compiuto un notevole percorso, ma restano due aree grige. Vi è un gruppo abbastanza nutrito di tradizionalisti, non mi riferisco solo ai lefebvriani ma a settori interni alla chiesa, che ha digerito male la svolta del Vaticano II. Inoltre, da un punto di vista strettamente dottrinale, le giustificazioni dell’intolleranza non sono mai state realmente rinnegate. In linea teorica domani un papa potrebbe tornare tranquillamente a rispolverare il Sillabo.
E’ vero, ma un eventuale Papa “integralista” (dubito che possa ottenere una fumata bianca al conclave…ma tutto è possibile), se non altro contribuirebbe ad un ulteriore esodo di cattolici praticanti: per tanti secoli il Vaticano sembra si sia arroccato su posizioni dogmatiche immutabili ed incontestabili, a volte anacronistiche e difficilmente condivisibili, ma, da almeno 50 anni, mi sembra che ci sia un concreto e lodevole tentativo, da parte delle gerarchie ecclesiastiche, di rivedere alcune posizioni, e di rimettersi al passo coi tempi (senza per questo inseguire “mode” o abdicare “in toto” a quella che rappresenta pur sempre una delle dottrine religiose più seguite).